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Dal taxi volante all’AI per i pedoni distratti, 7 startup europee (+3) da tenere d’occhio

Il bonus mobilità scade tra due settimane, ma le bici elettriche non arrivano

Startup: arrivano i soldi del Mise (e le notizie della settimana)

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Le startup che stanno ridisegnando il perimetro della smart mobility in Europa (più 3 outsider italiane)

Come ci muoveremo nelle nostre città nei prossimi decenni? Questo è il tema portante di questa settimana di Italia2030. Per aiutarci a immaginare il futuro della mobilità urbana, siamo andati a caccia in Europa delle startup che lo stanno già immaginando. Dal robot che parcheggia la tua auto, ai camion che guidano da soli, fino a speciali occhi che aiutano le auto a guida autonoma a “leggere” i movimenti dei pedoni, riuscendo perfino ad anticiparli. Anche le startup italiane sono protagoniste con soluzioni che si fanno notare nel campo della gestione dei dati delle auto connesse e delle batterie per le auto elettriche. 

Nota:
Non si tratta di una classifica ma di una semplice lista – in ordine alfabetico – stilata attingendo ad informazioni di pubblico dominio (e spesso comunicate dalle stesse startup). Non conosciamo direttamente i numeri, i fatturati, ovvero quanto “pesino” queste aziende sul mercato.

Addvolt

Sede: Portogallo

Ceo: Bruno Azevedo

Cosa propone: tra le 10 finaliste dello European Startup Prize for Mobility di quest’anno, la startup è focalizzata sulla creazione di soluzioni che ambiscono a ridurre il consumo di diesel e l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera. Uno dei sistemi che ha realizzato si chiama Plug-in-Electric, in sostanza una tecnologia che rende elettrici i sistemi di refrigerazione dei camion, come quelli che trasportano cibo o medicine, riducendo la dipendenze dal diesel e abbassando anche i livelli di inquinamento acustico. Havi Portugal, un operatore logistico portoghese, è uno dei primi clienti della startup. Grazie alla soluzione, ha risparmiato in un anno seimila litri di diesel, che corrispondono a 16,5 tonnellate di emissioni di CO2. Il sito ufficiale dell’azienda

Blickfield

Sede: Germania

Ceo: Florian Petit

Cosa propone: la startup, che nasce alla Technical University di Monaco, si occupa di dare “occhi” ai veicoli a guida autonoma, aiutandoli a vedere e comprendere il mondo. Per farlo, ha sviluppato una soluzione proprietaria e brevettata, MEMS mirrors, ovvero un sensore laser che permette di individuare gli ostacoli e i pericoli che l’auto affronta durante il suo tragitto. La tecnologia alla base si chiama LiDAR, acronimo di light detection and ranging, ovvero una tecnica di telerilevamento che determina la distanza di una superficie o di un oggetto, attraverso un impulso laser. La startup ha raccolto 10 milioni di dollari. Il sito ufficiale dell’azienda

Cargoroo

Sede: Olanda

Ceo: Jaron Borensztajn

Cosa propone: il team ha ideato un servizio di cargo bike elettriche. Il funzionamento è simile ad altri servizi di sharing. Tramite app si individua l’e-cargo più vicina e la si prenota, in occasioni in cui c’è bisogno di trasportare oggetti pesanti o ingombranti, oppure semplicemente di muoversi con i propri bambini, diventando così una valida soluzione per non usare l’auto. La startup ha vinto nel 2019 lo European Startup Prize for MobilityIl sito ufficiale dell’azienda

Einride

Sede: Svezia

Ceo: Robert Falck

Cosa propone: la startup svedese ha ideato un camion, a guida autonoma ed elettrico, chiamato T-pod. Il camion, pensato per il trasporto delle merci, può essere controllato a distanza e ha già attirato l’attenzione di un gigante della logistica come DB Schenker. Recentemente, la startup ha stretto anche una partnership con il gruppo Michelin, per usare la soluzione all’interno delle loro fabbriche in Francia. Lo scorso anno, la startup ha chiuso un round di 25 milioni di dollari, guidato dal fondo EQT Ventures.  Il sito ufficiale dell’azienda

Humanising Autonomy

Sede: Regno Unito

Ceo: Maya Pindeus

Cosa propone: Come Bickley anche la startup inglese opera nel campo della guida autonoma, ma lo fa in modo diverso. I suoi algoritmi si concentrano sul rapporto macchina – uomo, trasmettendo alla self driving car quante più informazioni possibili sul comportamento dei pedoni, unendo psicologia comportametnale, intelligenza artificiale e deep learning. Gli algoritmi aiutano il veicolo ad analizzare in tempo reale il comportamento del pedone, prevedendo le sue intenzioni. Info: Il sito ufficiale dell’azienda

Lilium

Sede: Germania

Ceo: Daniel Wiegand

Cosa propone: Prendere un “taxi a volo” nel vero senso della parola è l’idea dal sapore fantascientifico della startup di Monaco che tuttavia sta lavorando molto seriamente alla soluzione. I suoi taxi volanti a energia elettrica e in grado di trasportare un numero massimo di cinque passeggeri a 300 km/h, sarà lanciata, almeno questa è la speranza del founder e del team, nel 2025. Ci credono anche gli investitori che hanno messo in totale nel “motore” della startup, circa 100 milioni di dollari. Tra gli investitori non poteva mancare Elon Musk che con Tesla ha investito 35 milioni di dollari.  Il sito ufficiale dell’azienda

Stanley Robotics

Sede: Francia

Ceo: Clément Boussard

Cosa propone: Se odi parcheggiare questa startup francese ha la soluzione adatta a te: un robot che lo fa al posto tuo. Come funziona? Arrivi alla stazione, all’aeroporto o in un centro commerciale? Lasci l’auto davanti al parcheggio ed è lì che arriva Stan, un robottino, dalla forma di un gigantesco tostapane, che prende la tua auto, la parcheggia e al quale poi, quando hai di nuovo bisogno della tua auto, invii un sms e si mette a lavoro per portare via la macchina dal parcheggio e rendertela disponibile di nuovo. La soluzione è già sperimentata all’aereporto Charles de Gaulle e al Lyon-Saint-Exupéry. Mentre è partita nei mesi scorsi, una sperimentazione anche all’aeroporto di Londra. Il sito ufficiale dell’azienda

Le 3 outsider italiane della smart mobility

GaiaGo

Ceo: Giorgio Meszely

Cosa propone: idea che collega più mondi, negozi, aziende nel trasporto elettrico e mondo pubblicitario, quella della startup milanese. GaiaGo è un marketplace che fornisce mobilità elettrica gratuita attraverso un token, un mobility token, che l’utente conquista comprando nei punti vendita sovvenzionati. Per esempio, mangi in un ristorante e ottieni dei token che puoi poi usare su alcune aziende partner, come MiMoto e GoVolt. In altre parole, i tuoi acquisti si trasformano in ore di spostamenti gratuiti per il noleggio di scooter elettrici. Il sito ufficiale dell’azienda

Sharge-Me

Ceo: Marin Krosi

Cosa propone: la startup triestina ha creato una soluzione che mette in contatto i proprietari di macchine elettriche allo scopo di rendere possibile lo scambio di batterie, chi ha la batteria carica vende parte della sua energia a chi ne ha bisogno. La startup punta così ad aggirare uno degli ostacoli di cui sono più vittime i titolari di macchine elettriche, la scarsità di colonnine di ricarica pubbliche. Il sito ufficiale dell’azienda

Tuc Technology

Ceo: Ludovico Campana

Cosa propone: creare un abitacolo digitale e personalizzabile sui gusti dei passeggeri. Questa è un po’ la mission della startup torinese di Campana e di Sergio Pininfarina, figlio di Andrea. La piattaforma punta a connettere alla Rete e a far dialogare tra loro, qualsiasi elemento del veicolo, dal sedile, agli schermi, fino a una macchinetta del caffè, ogni oggetto dell’auto diventa insomma controllabile via smartphone. Tuc assomiglia a un normale pianale che sarà inserito nel telaio dei mezzi di trasporto, auto elettriche soprattutto, ma anche treni e bus.La prima versione dell’abitacolo digitale è stata presentata sulla piattaforma MEG, firmata Volkswagen. Il sito uffiiale dell’azienda

 


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