Cassa Depositi e Prestiti è fin dalla sua nascita una colonna dell’economia italiana. Dal primo compito di raccogliere il risparmio postale per destinarlo alla modernizzazione dell’economia a oggi, Cassa Depositi e Prestiti al 31 dicembre 2019 ha un attivo di 448 miliardi di euro, grazie a partecipazioni nelle maggiori società italiane quotate in Borsa Italiana: da Eni a Poste passando per Italgas, Snam, Terna, Saipem, Fintecna e Fincantieri e, in ultimo, Alitalia e “la nuova rete unica nazionale” con Tim e Open Fiber di Enel. Sul fronte dell’innovazione poi è il primo operatore nel venture capital in Italia.
Fondo Innovazione, 1 miliardo per startup e Pmi
Nel 2019 ha acquisito la maggioranza di CdP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione (già Invitalia Ventures SGR), con l’obiettivo di rafforzare l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti nel venture capital italiano con una dotazione fino a 1 miliardo di euro.
I primi numeri di Cdp Venture Capital
Il Fondo Innovazione, ha spiegato in un’intervista all’Espresso Francesca Bria, economista e presidente della società, è riuscito a “deliberare oltre 170 milioni di investimenti, che avrà un impatto su circa 350 giovani imprese, sostenendo alcune eccellenze del futuro imprenditoriale italiano, impegnate in settori strategici per la ripresa dell’economia post-covid quali digitale, turismo, cultura, fintech, biotech, edutech ed economia verde. Investiamo secondo regole di mercato in startup e progetti meritevoli e, durante i mesi più duri del lockdown, siamo riusciti a implementare degli interventi rapidi a sostegno delle startup colpite dall’emergenza Covid: abbiamo deliberato 16 milioni di euro che ci hanno permesso di essere concretamente vicini alle imprese e sostenerle per velocizzarne ancora di più la ripartenza, con le iniziative di AccelerOra! (investimenti pari a 8 milioni su 50 startup in partnership a un pool di sei acceleratori) e Seed per il Sud (8 milioni, investiti in 30 giovani startup del Mezzogiorno, selezionate in partnership con 18 acceleratori). L’operazione ha generato un effetto attrattivo di altri 4,3 milioni di euro, portando l’investimento complessivo a oltre 12 milioni”.

Il nuovo Fondo Rilancio
A novembre 2020 il cda di Cdp Venture Capital ha deliberato l’istituzione del Fondo Rilancio, che accoglierà la dotazione di 200 milioni messa a disposizione dal Mise per il sostegno a startup e PMI innovative nella fase di ripartenza dall’emergenza Covid-19. Questo fondo è uno strumento è nato per supportare e rafforzare il raccordo tra gli operatori dell’ecosistema del venture capital italiano: saranno gli investitori qualificati e regolamentati che operano sul territorio a segnalare le startup e le Pmi innovative in cui stanno per investire o hanno investito nei 6 mesi antecedenti l’entrata in vigore del Decreto Legislativo Rilancio.
La “banca” dello Stato
Cassa Depositi e Prestiti è stata creata a Torino nel 1850. A volerla Camillo Benso conte di Cavour, che sapeva bene come fosse necessario, per espandere il Regno di Sardegna fino a farne il Regno d’Italia, partire dalla sua economia. I soldi servirono a costruire le ferrovie e realizzare, con il tempo, il triangolo industriale Torino-Genova-Milano. La Rivoluzione Industriale italiana ebbe così un cuore pubblico, fin dai suoi esordi.
Operazioni non garantite
Cassa Depositi e Prestiti può prestare denaro a medio termine agli enti locali per costruire infrastrutture, ben sapendo che a garanzia dei conti di un Comune c’è sempre il pubblico, lo Stato. Ma c’è un ulteriore campo in cui la Cassa si muove. Talvolta i fondi vengono utilizzati per operazioni non garantite dallo Stato, per investire in “società di interesse nazionale in equilibrio economico e finanziario e con prospettive reddituali e di sviluppo”.
Alessio Nisi