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Nasce Italia2030, un nuovo media indipendente per capire e raccontare le grandi sfide del progresso tecnologico che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi 10 anni

Un’idea folle, anche solo a pensarci. Lanciare una testata giornalistica verticale, diciamolo pure “di nicchia”, in piena pandemia. L’idea ancora più folle, decidere in dieci giorni di anticipare tutto il lavoro dei prossimi due mesi, perché in modo del tutto casuale scoprivo che l’11 novembre è il giorno in cui per la prima volta nella storia abbiamo conosciuto la parola “virus” (in senso informatico).

Un giornale pandemico non poteva non nascere in questo giorno!

A proposito di giornali… Una volta, da adolescente, incuriosito dal fenomeno degli inserti abbinati ai quotidiani domandai ad un noto giornalista come mai ce ne fossero così tanti, e spesso gratuiti. “Perché vendiamo più pubblicità degli spazi che realmente abbiamo”, mi rispose.
In vent’anni siamo arrivati all’Armageddon. Oggi le copie dei quotidiani che arrivano in edicola sono sempre meno, per non parlare dei broadcast radiotelevisivi, che se riescono a venderti tre passaggi pubblicitari te ne regalano altri nove.

Ma gli spazi ci sono ancora: semplicemente, sono diventati liquidi. Al centro di tutto c’è sua maestà il contenuto. Il lettore, ascoltatore, follower, abbonato vuole consumare conoscenza, informazione e intrattenimento come, dove e quando vuole. Con il risultato che i contenitori, i media tradizionali così per come li conoscevamo, si sgretolano di fronte all’offerta di contenuto di piattaforme digitali modello Netflix (o YouTube, o Spotify).

Quindi eccoci qui, andiamo online mentre abbiamo ancora moltissime cose da fare, ma non importa: anche tra due mesi, quattro o un anno non saremo mai contenti. Non abbiamo una redazione, e non abbiamo neanche un garage, come vuole lo storytelling di ogni startup.
Tanto vale, quindi, lavorare in un cantiere dove i cancelli sono aperti, spalancati a chiunque vorrà sbirciare o provare a giocare questa partita insieme a noi.

Da oggi, con Italia2030 proviamo a offrire una voce in più, libera e indipendente. Un nuovo media focalizzato sulle grandi sfide del progresso tecnologico (e quindi anche sanitario, finanziario, politico, economico, sociale) che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi 10 anni, e che metta al centro del proprio racconto i fatti, i numeri, distinguendoli sempre dalle opinioni.

Anche perché di innovazione tutti ne parlano, pochi la fanno e nessuno sa cos’è (uno dei peccati originali dell’ecosistema italiano è l’aver parlato quasi sempre solo a sé stesso).

Ha senso tutto ciò? Lo ha se un progetto del genere riesce a stare in piedi, se oltre a tante buone intenzioni ha anche un modello di business che lo rende sostenibile (più in là vi racconteremo qualcosa in più anche di questo aspetto). Con tutta l’umiltà di quelli che si sono fatti le ossa studiando i successi e i fallimenti degli altri abbiamo deciso di provarci. O meglio, nel 2020 quando hai per le mani un progetto nativo digitale non avrebbe senso non provarci.

Diamo un nome al futuro. E buon vento a noi!

Aldo V. Pecora
direttore Italia2030

 

 

 


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